Ogni giorno siamo sopraffatti da decine e decine di notifiche di WhatsApp. Nessuno può sfuggire a tale fenomeno a partire dal professionista fino ad arrivare alla casalinga.
WhatsApp è oramai entrato a far parte della nostra quotidianità, il tempo che passa dalla visualizzazione alla risposta del messaggio è cruciale per rapporti lavorativi e situazioni sentimentali.
La domanda allora è: come fa un’app del genere a guadagnare denaro?
Ricordiamo che WhatsApp ha un bacino di utenza di circa 1.5 MLD di utenti mensili e non vi è alcuna pubblicità o abbonamento per usufruire della stessa.Tale app è stata venduta nel 2014 per 19 Miliardi di dollari a FACEBOOK INC., ed inoltre, fino al 2016 era a pagamento in molti stati.
Una massima dice: se un prodotto è gratis, allora il prodotto sei tu.
Infatti, è di poche settimane fa la notizia che il CEO WhatsApp ha lasciato la società poiché le politiche intraprese da Facebook sull’utilizzo delle informazioni personali degli utenti per fare cassa andavano contro i suoi standard etici e morali.
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Attuando tale politica Facebook Inc. sarebbe capace di mantenere il servizio gratis e contemporaneamente guadagnare dalla cessione dati a terzi.
Con l’obiettivo di aumentare l’utilità di WhatsApp Business, Facebook ha indebolito la crittografia attualmente disponibile, iniziando a condividere più dati personali con terze parti e con lo stesso Facebook. Del resto, un altro punto di attrito era nato nel 2016 per via della crittografia end-to-end (una funzione di sicurezza che rimescola i messaggi delle persone in modo che gli estranei non possano leggerli).
Ovviamente i dirigenti di Facebook, interessati dalle possibilità di guadagno derivanti dalle cessioni di informazioni a terze parti, non avevano gradito questa innovazione.
E adesso cosa accadrà? Ad oggi Telegram – già messo al bando in Russia – sembra l’unico baluardo in grado di tutelare la nostra privacy.